Il Piano Transizione 5.0 sviluppato dal Governo Italiano negli scorsi mesi - a cui abbiamo dedicato alcuni articoli sul nostro blog - è un’importante presa di posizione da parte delle istituzioni, nonché un’opportunità da cogliere al volo per i soggetti coinvolti, per favorire innovazione, maggiore competitività e sostenibilità nelle PMI e nel comparto produttivo italiano.
Un deciso passo avanti che punta a sfruttare l’avanzamento tecnologico non solo per una maggiore digitalizzazione all’interno delle aziende, ma anche per sfruttare le opportunità fornite dalle nuove tecnologie applicate all’efficientamento energetico e alla sostenibilità ambientale.
Come detto: questo Piano prevede una serie di importanti incentivi e finanziamenti per rimodernare le aziende italiane fornendo loro una straordinaria occasione di sviluppo, anche e soprattutto per quelle che operano nel settore energetico.
Oltre alle grandi opportunità di crescita offerte dal Piano Transizione 5.0, è bene però non sottovalutare le sfide e gli ostacoli che un percorso trasformativo di questo tipo porta con sé: ne parliamo in questo articolo.
Con Transizione 5.0 - o Piano Transizione 5.0 - si intende una serie di incentivi e iniziative rivolte alle imprese italiane per facilitare un processo di rinnovamento che includa la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica, specialmente se applicata in ambito energetico.
Una serie di riforme che non punta soltanto all’efficientamento e alla riduzione dei consumi energetici, ma ha come obiettivo rivoluzionare i processi aziendali attraverso la tecnologia, affinché le imprese italiane che operano nel settore energetico diventino sempre più efficienti, dinamiche, digitalizzate e competitive in Italia e all’estero.
Al di là dei ghiotti finanziamenti che il Piano Transizione 5.0 offre alle imprese, abbiamo accennato a una serie di opportunità che l’adesione a questo pacchetto di riforme porta con sé. Vediamo alcune delle più salienti.
Il Piano Transizione 5.0 offre l’opportunità di accedere a importanti incentivi fiscali e finanziamenti per le imprese disposte a investire in tecnologie innovative - come BMS, intelligenza artificiale sensoristica o IoT - come soluzioni energetiche sostenibili.
Un'opportunità concreta per le imprese energetiche di accelerare in modo assistito e con un ritorno economico garantito, la transizione verso un modello di produzione più efficiente e green, migliorando al contempo la propria competitività sul mercato internazionale e dando l’esempio ad aziende di altri settori.
Ma non solo: il piano premia anche le aziende disposte a investire in fonti energetiche rinnovabili come l'eolico, il solare e l’idrogeno: questo crea non solo nuove opportunità per le imprese che adottano tali energie, ma anche per quelle attive nel settore delle energie pulite, che potenzialmente si trovano di fronte a interlocutori che fino ad ora non avevano avuto l’intenzione o l’opportunità di investire in rinnovabili.
Nuovi modelli di lavoro e business
Con gli incentivi della Transizione 5.0, le aziende del settore energetico possono esplorare modelli di business orientati, per esempio improntati all’economia circolare - che prevedono la riduzione degli sprechi, il riutilizzo delle risorse e l’ottimizzazione del ciclo produttivo - o più efficienti grazie all’integrazione di tecnologie smart che possono aiutare a ottimizzare il lavoro, i processi e ridurre quindi costi, tempi e sprechi di produzione.
Per le imprese del settore energetico, in particolare, ciò significa poter investire in progetti di recupero e riciclo energetico, dando il via a un circolo virtuoso che crea sempre maggiore sostenibilità e valore per l’azienda e la società intera.
Digitalizzazione delle reti energetiche
Come detto, la digitalizzazione è uno dei due principali pilastri del Piano Transizione 5.0.
Le imprese energetiche hanno l’opportunità di beneficiare di finanziamenti per avviare progetti di sviluppo di reti intelligenti (smart grid), per una gestione più efficiente e dinamica della distribuzione energetica.
In breve, puntare sulle smart grid garantisce una maggiore resilienza delle reti, riduce i tempi di inattività legati a guasti o malfunzionamenti e ottimizza l’uso delle risorse energetiche a disposizione: avevamo confrontato le smart grid con le tecnologie tradizionali in questo articolo.
Creazione di nuovi posti di lavoro nel settore green
Il potenziale sviluppo generato dalla Transizione 5.0 può portare alla nascita o alla diffusione di nuove professionalità e settori lavorativi legati alle energie rinnovabili, alla gestione delle reti digitali e all’innovazione tecnologica.
Può nascere quindi un binomio positivo tra crescita economica e sociale, in cui le aziende del settore energetico possono formare e accogliere talenti altamente qualificati e delegati a favorire la transizione verso pratiche e modelli di business più smart e sostenibili.
Oltre alle opportunità, è innegabile che l’adozione su larga scala del Piano Transizione 5.0 possa portare con sé o far fronte a sfide che è importante non lasciare in secondo piano.
Vediamone alcune.
Al di là delle sfide di cui abbiamo parlato in questo articolo, è innegabile che il Piano Transizione 5.0 rappresenti una vera e propria svolta significativa che può trasformare radicalmente diversi settori produttivi, compreso quello energetico.
Un’opportunità da non perdere per accelerare l’innovazione tecnologica e la sostenibilità del nostro Paese, aumentando la competitività delle imprese in un contesto sociale ed economico che premia i soggetti disposti a investire in modelli produttivi e di business futuribili e innovativi: Evogy è il partner ideale per affrontare le sfide e cogliere le opportunità che il Piano Transizione 5.0 porta con sé.