Negli ultimi vent’anni la nostra concezione degli edifici che abitiamo o utilizziamo regolarmente, per lavoro o per innumerevoli altre esigenze, è stata radicalmente modificata dall’avvento di nuove regolamentazioni, nuove abitudini ma anche nuovi e importanti avanzamenti tecnologici.
La tecnologia, in particolare, ha dato il via a una vera e propria rivoluzione in termini di usabilità e gestione di un edificio in termini di comfort, efficienza energetica o ottimizzazione dello stesso, anche grazie alla pervasività con cui il digitale e la rete si sono inseriti in tantissimi ambiti e task precedentemente solo “umani”.
Non è un caso se oggi in qualsiasi abitazione o edificio aziendale l’IoT (Internet of Things) permette di interagire con gli oggetti e gli elettrodomestici in modo smart e digitale anche da remoto, con l’AI che negli ultimi anni sta intervenendo a supporto e miglioramento di questa relazione “smart” tra di noi e gli edifici, specie quando si parla di gestione e potenziale degli stessi.
L'IoT ha infatti aperto strade inedite per quanto riguarda la capacità di raccogliere dati in tempo reale di abitazioni, stanze o interi edifici attraverso la nostra interazione con oggetti o alla presenza di sensori smart in grado di monitorare una serie di elementi e fattori che, per ovvie ragioni, non possono essere costantemente registrati dall’essere umano.
Parliamo di un riscontro continuo, preciso e affidabile di una serie di parametri utili a comprendere come viene utilizzato e come può essere migliorata la vivibilità e l’operatività di interi ambienti: temperatura, illuminazione necessaria e utilizzata, umidità, areazione sono tutti elementi cruciali su cui l’internet of things raccoglie una mole incredibile di dati, restituendo informazioni utili a intraprendere iniziative e azioni efficaci per ottimizzare l’utilizzo di parti o di un intero edificio, rendendone la gestione di fatto intelligente.
L’IoT, quindi, favorisce un approccio basato sui dati e in costante aggiornamento, per garantire il godimento delle piene potenzialità degli impianti, delle apparecchiature e della struttura di un edificio senza incorrere a imprevisti o malfunzionamenti che possono concorrere, per un’azienda, a una minore produttività e a esborsi economici spesso importanti.
Un esempio? Con una serie di sensori smart, è possibile regolare automaticamente il riscaldamento o il raffreddamento di un ambiente in base agli orari del giorno, alle persone che ne fanno uso, in base alle condizioni ambientali attuali: una gestione integrata e automatizzata che solleva da un compito francamente insostenibile per un datore di lavoro o un addetto aziendale e garantisce un risparmio economico e ambientale importante.
I dati raccolti, poi, nel tempo formano modelli e report con cui predire i trend di utilizzo e gestire in anticipo, programmando, le risorse realmente necessarie per un determinato ambiente.
Ad amplificare le potenzialità degli edifici “smart” concorre poi l’Intelligenza Artificiale: seguendo complessi e aggiornati algoritmi, può attingere al database di dati raccolti da sensori e strumenti smart per la gestione e l’efficientamento di un edificio - come il BMS, per esempio - per analizzare e suggerire soluzioni e modelli per un utilizzo ancora più consapevole e virtuoso degli edifici e delle risorse.
Un’ottimizzazione ancora più specifica e “cucita” sull’azienda, che tiene conto dei comportamenti passati per creare previsioni future: un modo per programmare investimenti e costi in base alle reali necessità di chi lavora in azienda.
Inoltre, l’AI e l’IoT possono contribuire a una migliore interazione e connessione tra i vari dispositivi connessi e utili alla gestione intelligente degli edifici, dando vita ad un ecosistema digitalizzato e dinamico, che configura gli edifici a misura delle persone e dei loro scopi, non viceversa.