Report di controllo efficienza energetica, quando è obbligatorio per le aziende
Se è vero che negli ultimi anni sempre più aziende hanno adottato un approccio più consapevole e sostenibile al consumo di risorse, in particolare quelle energetiche, allo stesso tempo è emersa da parte la necessità legislativa di regolamentare e controllare la bontà e i progressi delle strategie messe in campo per raggiungere una migliore efficienza energetica.
Motivo per il quale nel nostro Paese da diversi anni sono in vigore diverse leggi e direttive obbligatorie - condivise con altri Paesi europei e non - che richiedono alle aziende di dimostrare in che modo stanno impegnandosi per minori sprechi e un utilizzo smart delle risorse di cui disponiamo: uno di questi strumenti è il reparto di controllo dell’efficienza energetica.
Ma di cosa si tratta? È sempre obbligatorio? Vediamolo insieme.
Cos’è il report di controllo efficienza energetica
Quando si parla di report di controllo sull'efficienza energetica si fa riferimento ad un documento ufficiale che ha l’obiettivo di attestare l’effettiva efficienza energetica di un edificio o di un impianto energetico.
Questo report ha valore legale, pertanto deve essere redatto da un tecnico abilitato e deve contenere una precisa serie di informazioni, in particolare:
- informazioni sui consumi energetici dell'edificio o dell’impianto;
- quali sono le fonti di energia utilizzate;
- quali misure di risparmio energetico sono state adottate e con quali risultati.
Per redigere questo report, ciascuna azienda è tenuta ad affidarsi a un tecnico che effettuerà un'analisi dettagliata di tutto ciò che concerne consumi e utilizzi di impianti e persino interi edifici, per fornire così una valutazione effettiva e completa dell'efficienza energetica.
In base ai risultati dell'analisi, sarà sempre compito del tecnico suggerire e indicare eventuali interventi e iniziative per migliorare ulteriormente il proprio approccio ai consumi energetici aziendale, andando ad indicare anche tempistiche e opportunità e possibili risultati legati a questi tipi di interventi.
Report di controllo efficienza energetica: è obbligatorio per tutte le aziende?
Stando alla normativa vigente in Italia che va a regolare l'efficienza energetica degli edifici - ossia il Decreto Legislativo 192/2005, con successive modifiche ed integrazioni - l'obbligo di redigere il report di controllo sull'efficienza energetica riguarda soltanto alcuni tipi di edifici e attività, ossia soprattutto quelli di notevoli dimensioni e quelli adibiti ad uso pubblico con superficie maggiore a 500 mq.
Andando più a fondo della questione, la normativa rende obbligatorio il report di controllo sull'efficienza energetica quando un determinato edificio ha una potenza termica utile maggiore di 100 kW, escludendo però da questo conteggio le abitazioni private. Il report di controllo di efficienza energetica va inoltre redatto e presentato alle autorità competenti in caso di ristrutturazioni o ampliamenti previsti in un determinato edificio.
Infine, in caso di vendita o diverso utilizzo di un immobile che rientra nelle categorie per cui vige l’obbligo, Il report di controllo sull'efficienza energetica deve essere sempre redatto prima e va rinnovato decennalmente.
Report di controllo efficienza energetica: i vantaggi per le aziende
In un periodo storico in cui qualsiasi azienda o individuo deve impegnarsi per limitare sprechi e la propria impronta ambientale sul Pianeta, ecco che il report di cui abbiamo parlato in questo articolo è un ottimo strumento per tracciare i progressi fatti e monitorare in che modo, gli impegni messi in campo, stanno promuovendo un uso più consapevole e sostenibile dell’energia.
Per le aziende, infatti, questo documento più che un obbligo rappresenta un’opportunità per migliorare e ottimizzare il proprio rapporto con l’utilizzo delle risorse, con tangibili benefici per l’immagine dell’aziende, il benessere dei dipendenti e la competitività: non è da sottovalutare, infatti, l’interesse di possibili investitori, sempre più attenti alle azioni sostenibili che le attività sono in grado di mettere in campo.
Un percorso di business volto alla sostenibilità e all’efficientamento energetico non può venir meno da un approccio smart ai consumi energetici, nonché dalla dotazione di tecnologie e strumenti intelligenti che possono aiutare a monitorare facilmente e ridurre costi e sprechi.
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