Le sfide di efficientamento energetico per l’industria automotive
Tra le industrie più avanzate e competitive del mondo della manifattura, gli stabilimenti automobilistici sono particolarmente coinvolti dalla necessità di riduzione dei consumi di energia, delle emissioni e più in generale dell’impatto sull’ambiente. Questo perché il settore è chiamato a intervenire sia sul prodotto finale sia sul processo produttivo di tali veicoli.
Si tratta di un mercato in piena transizione, nel quale è necessario produrre allo stesso tempo autovetture tradizionali, ibride ed elettriche e in cui l’industria è tenuta a monitorare i consumi energetici di ciascun impianto allo scopo di ridurli per avere un minore impatto sull’ambiente.
Vediamo quali sono i vincoli imposti dalle istituzioni pubbliche, le possibilità di efficientamento energetico e le soluzioni disponibili oggi a tale scopo.
I vincoli ambientale
Come sottolineato in una recente analisi sull’automotive da Deloitte, le case produttrici hanno già da tempo avviato la corsa verso un nuovo orientamento competitivo, con l’obiettivo di conquistare una posizione distintiva nel nascente mercato elettrico.
Alcuni elementi comuni fra i diversi player riguardano, ad esempio:
- La rimodulazione degli investimenti e delle attività R&D per innovare i concept di prodotto e ottimizzare le prestazioni rispetto ai motori termici;
- L’avvio di partnership, joint-venture e alleanze strategiche cross-settoriali per il controllo di tecnologie e componenti chiave;
- La riconfigurazione del portafoglio prodotti e l’ampliamento della gamma di modelli elettrici immessi sul mercato, al fine di intercettare le esigenze delle diverse fasce di clienti nonché di adeguarsi ai nuovi vincoli legislativi (attuali e prospettici) in tema di standard ambientali e carbon footprint.
L’Italia, infatti, si è posta l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 – in rapporto ai livelli del 1990 – di circa il 60% (rispetto a una media europea attorno al 45%) entro il 2030 e di abbassare la quota energetica dei carburanti tradizionali dal 62% al 48% entro il 2035.
Grazie anche al deciso intervento delle istituzioni pubbliche, impegnate ad azzerare le emissioni inquinanti del parco circolante, l’auto del futuro è dunque destinata a diventare sempre più “green”, con l’ambizione di raggiungere un traguardo di “emissioni-zero”. Ma al tempo stesso diventerà sempre più “smart”, in quanto i benefici della sostenibilità ambientale possono essere ulteriormente arricchiti e potenziati dall’integrazione di tecnologie digitali sempre più sofisticate a bordo dei veicoli.
Le possibilità di efficientamento
Il settore dell'automotive è caratterizzato da grandi consumi su diversi vettori energetici (energia elettrica, gas, aria compressa e acqua) e da condizioni ambientali (in termini di temperatura e umidità) che richiedono un’analisi attenta e precisa per riuscire a individuare e ridurre eventuali sprechi e inefficienze.
Per rimanere competitive le aziende automobilistiche hanno affrontato una vera rivoluzione in chiave digitale, implementando soluzioni tecnologiche e Internet of Things, metodologie di “smart manufacturing” e “world class manufacturing”, che hanno consentito di mantenere alti standard produttivi, ottimizzando le performance del processo produttivo, migliorando la qualità ed eliminando gli sprechi.
Le soluzioni disponibili
Per continuare a migliorare e ridurre al massimo gli sprechi, il settore automotive deve scegliere soluzioni in grado di garantire efficienza non solo energetica, ma anche di processo.
A questo scopo esistono sofisticati software per il monitoraggio e l’azionamento dei diversi impianti energetici abbinati ad algoritmi di intelligenza artificiale, che rendono dinamico e predittivo il funzionamento degli impianti e ne allungano il ciclo di vita.
Si tratta di suite apposite che si avvalgono dell’IoT per raccogliere in un'unica piattaforma in cloud dati provenienti dai sensori in campo e da servizi esterni, come previsioni meteo e prezzi dell'energia.
Gli algoritmi di intelligenza artificiale, in particolare, elaborano i dati per individuare anomalie, ottimizzare il funzionamento degli impianti nell'ottica di ridurre le quantità di energia, intercettare opportunità legate all'andamento dei prezzi.
Sintetizzando, i principali vantaggi che un software di gestione dell’energia (EMS) può offrire all’industria automotive sono sette:
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risparmio energetico;
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maggior comfort per gli operatori;
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riduzione delle emissioni di CO2;
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riduzione dei costi operativi;
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riduzione del down time/fermo impianti;
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centralizzazione dei dati in un’unica piattaforma;
-
gestione da remoto e multisito.
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