Il controllo dei consumi energetici è un tema molto sentito da tutte le aziende, da parecchio tempo, ma è diventato ancora più pressante negli ultimi mesi, con lo scoppio del conflitto in Ucraina e le ripercussioni per l’Europa dal punto di vista delle forniture energetiche russe.
Senza dimenticare gli obiettivi di transizione energetica previsti dal “quadro 2030 per il clima e l’energia” dell’Unione Europea per il periodo dal 2021 al 2030:
almeno il 40% di riduzione delle emissioni di gas serra (dai livelli del 1990).
almeno il 32% di energie rinnovabili;
almeno il 32,5% di miglioramento dell'efficienza energetica.
Mai come oggi, quindi, riuscire ad analizzare i consumi di energia, pianificarli, possibilmente ridurli o comunque ottimizzarli è diventata un’esigenza imprescindibile per tutti, consumatori privati e ancora di più aziende, soprattutto quelle che per necessità produttive hanno un elevato consumo di energia.
Ma come si può riuscire in questa impresa? La strada è solo una, e passa per l’implementazione di un EMS-energy management system, ovvero un sistema di gestione dell’energia puntuale ed efficace.
Un EMS è costituito da un insieme di attività che consentono di gestire in modo efficiente l’energia all’interno di un’azienda, di qualsiasi dimensione essa sia, e con l’obiettivo di ridurre i consumi e/o aumentare l’efficienza dell’utilizzo dell’energia stessa.
Si tratta quindi di mettere in atto una serie di azioni – a livello organizzativo, tecnico e comportamentale – che si possono suddividere in quattro fasi:
Analisi della situazione, misurazione dei consumi e rilevamento dei dati;
Definizione degli obiettivi di riduzione dei consumi/sprechi e pianificazione della strategia per raggiungerli;
Implementazione del piano d’azione definito in base agli obiettivi;
Controllo, misura e monitoraggio periodico dei risultati raggiunti attraverso il piano d’azione
Dopo aver analizzato la situazione dei consumi, definiti gli obiettivi di riduzione/risparmio che si vogliono raggiungere e individuate le aree di intervento, è bene spiegare i campi applicativi di un EMS spesso evidenzia la necessità di intervenire sugli impianti e le attrezzature (per esempio le caldaie, oppure il sistema di illuminazione) o implementare nuove tecnologie oppure buone pratiche che risultino più efficienti dal punto di vista energetico.
Questo comporta quindi investimenti orientati al risparmio, che spesso includono l’impiego di soluzioni IoT o digitali, perché solo una puntuale e precisa conoscenza dei parametri energetici consente di mettere in atto i necessari interventi di efficientamento.
Grazie alle nuove tecnologie, infatti, è oggi possibile raccogliere e analizzare grandi quantità di dati con una velocità senza precedenti. Rivolgendosi a fornitori qualificati di prodotti e servizi che utilizzano le tecnologie digitali per controllare i consumi di energia, è possibile raggiungere i proprio obiettivi non solo in termini di di risparmio, ma anche di contributo alla riduzione dell’impatto ambientale, esigenza ormai altrettanto sentita a tutti i livelli.
Architetture aperte e distribuite, sistemi hardware e software per il monitoraggio e l’azionamento dei diversi impianti energetici rappresentano oggi la soluzione migliore per un EMS efficace.
In base ai diversi settori, requisiti e pratiche per ottenere un miglioramento dell’efficienza energetica varieranno, ma alcune aree di intervento basilari di un EMS sono trasversali a tutti gli ambiti. Tra queste:
Grazie alle tecnologie più innovative disponibili oggi, come soprattutto l’intelligenza artificiale, un EMS è in grado non solo di localizzare e ridurre le inefficienze e gli sprechi, ma verificare l’andamento dei consumi, ottimizzare la gestione del funzionamento di tutti gli impianti, prevenire, individuare e risolvere eventuali situazioni anomale.
Qualunque realtà aziendale, di qualunque dimensione e al di là degli eventuali obblighi di legge, può trarre numerosi benefici dall’adozione di EMS, in termini di risparmio, di efficientamento e sostenibilità per l’ambiente.