Il Governo italiano ha messo a disposizione delle imprese una serie di strumenti volti ad agevolare la transizione verso un’economia più sostenibile dal punto di vista dell’utilizzo dell’energia.
Tali strumenti sono stati però notevolmente potenziati a seguito della crisi legata all’approvvigionamento di energia e sono tuttora in campo a sostegno del nostro tessuto produttivo.
Vediamo, in concreto, quali sono attualmente gli incentivi disponibili per le aziende italiane, energivore e non.
Il piano nazionale Transizione 4.0 prevede una serie di incentivi a supporto della trasformazione digitale delle imprese.
Il piano nasce prevedendo crediti d’imposta che incentivano:
l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali semplici (ex superammortamento)
l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali 4.0 (ex iperammortamento)
attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design
formazione 4.0
Al momento il piano Transizione 4.0 prevede i seguenti incentivi:
Beni strumentali materiali 4.0
Per l’acquisto di beni strumentali materiali 4.0 (ex iperammortamento) effettuati dal gennaio 2023 fino a tutto il dicembre 2025, con consegna allungata fino al giugno 2026, è previsto un credito d’imposta pari al:
20% per investimenti fino a 2,5 milioni
10% per investimenti da 2,5 a 10 milioni
5% per investimenti da 10 a 20 milioni
Beni strumentali immateriali 4.0
Per i beni immateriali 4.0 l’aliquota è pari al:
20% per il 2023
al 15% per il 2024
al 10% per il 2025.
Per i beni materiali e immateriali 4.0, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli elenchi di cui ai richiamati allegati A e B e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante
Si tratta di un'agevolazione riservati agli investimenti nel mezzogiorno.
Riguarda hardware e software, anche basati su piattaforme cloud computing, dedicati a:
organizzare ed elaborazione di ingenti quantità di dati;
gestione di interfacce anche multimediali;
utilizzazione di sensoristica avanzata per elaborare informazioni complesse;
ottimizzazione delle elaborazione dal punto di vista energetico e della privacy;
assistenza in remoto da apparecchiature specialistiche
Il bonus è attribuito nella misura pari al:
45% per le piccole imprese (con un massimo di 3 milioni euro annui)
35% per le medie imprese (con un massimo di 10 milioni euro annui)
Questa agevolazione, prorogata con la legge di bilancio 2022 fino al 2025, investe esclusivamente i beni - materiali e immateriali - denominati "4.0". Tali beni sono elencati in diverse circolari emesse dal Mise e includono software, sistemi, piattaforme e applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscano meccanismi di efficienza energetica e di decentralizzazione in cui la produzione e/o lo stoccaggio di energia possono essere anche demandate (almeno parzialmente) alla fabbrica.
Il credito d’imposta è riconosciuto in misura variabile in base alla tipologia di beni, all’importo complessivo dell’investimento e all’anno di riferimento: si va dal 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro nel 2022 al 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro nel periodo 2023-2025).
Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Il Conto Termico incentiva interventi per incremento dell'efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni. I beneficiari sono principalmente le Pubbliche amministrazioni, ma anche imprese e privati, che possono accedere a fondi per 900 milioni di euro annui, di cui 200 destinati alle Pubbliche Amministrazioni.
Grazie al Conto Termico è possibile riqualificare gli edifici per migliorarne le prestazioni energetiche, riducendo in tal modo i costi dei consumi e recuperando in tempi brevi parte della spesa sostenuta.
Può accedervi chi installa pompe di calore, caldaie e stufe a biomasse, impianti solare termico, scalda acqua a pompa di calore e impianti ibridi a pompa di calore.
Il limite massimo per l'erogazione degli incentivi in un'unica rata è di 5.000 euro e i tempi di pagamento sono all'incirca di 2 mesi.