Credito d’imposta al 50%: i vantaggi per le soluzioni di efficienza energetica in cloud

Il Decreto Aiuti n. 50/2022 (Art.21), pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 17.05.2022, ha aumentato dal 20% al 50% il credito d’imposta per investimenti in beni immateriali 4.0, effettuati dal 01.01.2022 e fino al 31.12.2022 (con estensione al 30 giugno 2023 effettuando un pagamento in acconto pari almeno al 20% del valore dei beni). 

L’intervento è retroattivo, pertanto consente anche a chi ha acquistato software 4.0 nei primi mesi dell’anno di godere di questa maggiorazione di aliquota.

 

Cosa significa credito d'imposta 4.0?

Il credito d'imposta è un’agevolazione contributiva messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico per supportare ed incentivare le imprese che investono nella trasformazione tecnologica e digitale dei propri processi produttivi. Ad esempio, se un’azienda decide di rivolgersi ad una software factory per creare o richiedere consulenze e servizi digitali, l'investimento utilizzato per questi scopi, sia materiale che immateriale, può essere recuperato fino a quando il credito sarà disponibile.

 

Quali sono i requisiti?

I beni agevolabili devono innanzitutto essere strumentali rispetto all’attività esercitata dall’impresa beneficiaria, quindi di uso durevole, funzionali al processo produttivo e contabilmente classificati in bilancio. 

In particolare, i beni materiali oggetto dell’investimento devono possedere caratteristiche intrinseche tali da rientrare nell’Allegato A alla Legge di Bilancio n. 232 del 2016.

Se il bene invece è un sistema per il miglioramento della qualità, della sostenibilità o della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0, è necessario il rispetto del solo requisito dell’interconnessione

I bene immateriali 4.0 quali software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni, sono agevolabili se rientrano tra le categorie elencate nell’Allegato B della già citata Legge di Bilancio n.232 del 2016. 

Focalizzando l’attenzione sui beni materiali in chiave Industria 4.0 e seguendo la classificazione contenuta nell’Allegato A alla legge n. 232/2016, essi possono essere suddivisi in tre macrocategorie:

  1. i beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti;

  2. i sistemi per l’assicurazione della qualità;

  3. i dispositivi per l’iterazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0.

Il credito d’imposta è maggiorato nella misura del 50% della spesa sostenuta per gli investimenti in beni immateriali Industria 4.0, effettuati nel 2022, con coda fino al 30 giugno 2023, per quelli prenotati entro fine anno. In particolare, l’aliquota sale dal 20% al 50% per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 (ovvero entro il termine lungo del 30 giugno 2023) a condizione che entro il 31 dicembre 2022 il venditore abbia accettato il relativo ordine e siano stati pagati acconti per almeno il 20% del costo di acquisizione.

Il limite massimo di spese ammissibili è pari a 1 milione di euro. Inoltre, per accedere al nuovo credito d’imposta, per importi di singoli acquisti superiori a 300.000 euro è necessaria una perizia tecnica asseverata da parte di un ente accreditato, il quale attesti che i beni sono idonei e possiedono le caratteristiche necessarie per rientrare nel perimetro del Decreto. Sotto tale importo è necessaria solamente un’autocertificazione del cliente.  


Anche i nostri prodotti per il monitoraggio e ottimizzazione energetica permettono di usufruire del nuovo credito d’imposta, rientrando nei requisiti previsti dal Decreto. 

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